Gli abitanti delle Alpi si trovano a dover affrontare sin dai tempi preistorici fenomeni naturali. Il crescente sfruttamento del territorio, le aumentate esigenze in termini di sicurezza da un lato e i cambiamenti climatici dall’altro, comportano un quadro di conflitto, dove l’uomo è chiamato in causa come attore in diversi ruoli.
Se da una parte c’è bisogno di regole per il futuro utilizzo delle aree e delle risorse, dall’altra la società richiede anche interventi di messa in sicurezza delle zone abitative e produttive esistenti.
La pianificazione delle zone di pericolo ha lo scopo di riconoscere e valutare i fenomeni naturali quali caduta massi, colate detritiche, valanghe o alluvionamenti, ma rappresenta anche un valido e prezioso strumento per la progettazione, la costruzione e il mantenimento delle opere di protezione nonché per l’inserimento di misure preventive e di messa in sicurezza.
Comuni, ma anche semplici privati e aziende hanno l’esigenza che le strutture abitative e produttive nonché le infrastrutture possano funzionare in sicurezza e per lungo tempo. La richiesta di garantire la sicurezza per persone o attività, ma anche per vie di comunicazione, linee di trasporto energia e telecomunicazioni, ha raggiunto un livello di importanza esistenziale a seguito del crescente collegamento globale.
La legislazione prevede per modifiche dei piani urbanistici o per modifiche della destinazione d’uso la redazione di una cosiddetta “Verifica del pericolo idrogeologico ed idraulico”, ai sensi dell’art. 10, e una “Verifica della compatibilità idrogeologica ed idraulica”, ai sensi dell’art. 11 del D.P.G.P. n. 42/2008 s.m.i. “Piani delle Zone di Pericolo”.
La nostra conoscenza del territorio, grazie a numerosi e svariati progetti infrastrutturali realizzati, combinata con l’esperienza specifica nel riconoscimento e nella valutazione di processi naturali rappresentano la base per una consulenza tecnica di alta qualità e competenza e per la redazione di piani delle zone di pericolo.